db Magazine January 16, 2023

Cosa è l’agribeauty che ci vuole più belli, più sani e più amici della natura

Gli avanzi del cacao e dell’uva possono essere utilizzati per le tinture naturali per capelli. Cetriolo e carciofo sono ingredienti ideali per creme ed emulsioni idratanti. Mentre dagli avanzi di ananas e papaya si estraggono enzimi per peeling enzimatici. Dall’alleanza tra cosmetica e industria alimentare nascono nuove soluzioni ecofriendly che riutilizzano anche gli scarti.

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Di Beauty Green si era cominciato a parlare in Italia durante l’Expo 2015, dove per la prima volta, erano state presentate dai brand più importanti nel settore della bellezza nuove linee completamente naturali.

Secondo l’ultimo report del centro studi di Cosmetica Italia, l’associazione nazionale di categoria, nel 2021 il valore dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile è risultato pari al 16% del totale dell’industria cosmetica (che corrisponde a 11.810 milioni di euro) per quanto riguarda il mercato sell-in, cioè rivolto ai rivenditori (vendita all’ingrosso).

La percentuale sale al 25% del totale (10.640 milioni di euro) in riferimento al mercato sell-out, cioè rivolto al consumatore finale. 

Beauty e upcycling: il riciclo degli scarti alimentari è il futuro della cosmetica 

A crescere però non sono solo le vendite, ma anche gli investimenti in tecnologie. In particolare, l’attenzione è posta sull’agribeauty, cioè l’utilizzo di ingredienti vegetali commestibili, affiancata all’upcycling, il riciclo degli scarti alimentari. In pratica si tratta di estrarre potenti principi attivi cosmetici da bucce, semi e altri prodotti di scarto di frutta e verdura.

Una tendenza che ha conquistato influencer e blogger che hanno così contribuito a promuoverla.

Ma se l’agribeauty è economica ed impazza su Youtube e sui social, il rischio di miscelare inconsapevolmente ingredienti non compatibili o addirittura antagonisti tra loro, è dietro l’angolo con il rischio di provocare reazioni cutanee anche molto serie.

La sfida principale è ora quella di mantenere un alto profilo per quanto riguarda sia la freschezza delle materie sia la sicurezza, per scongiurare possibili contaminanti di varia natura. 

Ecco il make up ecosostenibile 

Alla base c’è una fruttuosa sinergia tra produttori alimentari e aziende cosmetiche. Le bucce sono tra i materiali più interessanti, perché contengono alte percentuali di fitocomposti antiossidanti, in grado di pigmentare la pelle, proteggere dal fotoinvecchiamento e favorire l’ossigenazione dei tessuti.

Gli avanzi del cacao e quelli dell’uva possono essere utilizzati, invece, per la pigmentazione nelle tinture naturali per capelli. Cetriolo e carciofo sono ingredienti ideali di creme ed emulsioni idratanti per pelli grasse ed impure mentre dagli avanzi di ananas e papaya si possono estrarre gli enzimi utilizzabili per le creme anticellulite e per i peeling enzimatici (nella foto in alto barattoli di creme per maschere a base di zucca naturale). 

A garantire un orientamento sostenibile dei prodotti c’è anche il packaging. 

Secondo Cosmetica Italia, nel 2021 due cosmetici su cinque (39,5%) in Italia hanno avuto confezioni rispettose dell’ambiente o packaging riciclabile o riciclato. 

A cura di OFNetwork