Gli investimenti esteri diretti globali salgono a 870 miliardi di dollari nel I semestre 2021

Nella prima metà del 2021, gli investimenti diretti esteri (Ide) globali hanno superato largamente i livelli del 2020, anno fortemente condizionato dalla pandemia di Covid-19 e sono stati superiori anche a quelli del 2019, prima che esplodesse l’emergenza sanitaria a livello globale.

Secondo i dati forniti dall’Ocse, nel primo semestre di quest’anno gli Ide sono arrivati a 870 miliardi di dollari, una cifra che è oltre il doppio rispetto a quella degli investimenti diretti esteri globali registrati nel semestre precedente (il secondo del 2020). In confronto al pre-pandemia, la crescita è del 43%. Andando più nel dettaglio, l’afflusso di Ide verso i Paesi dell’area Ocse è salito a 421 miliardi di dollari, pari al doppio in confronto all’anno precedente e in rialzo del 30% rispetto al 2019.

Decisa la crescita anche degli investimenti diretti esteri in uscita dall’area Ocse verso altri Paesi: questi sono aumentati di quattro volte rispetto al 2020, quando sono stati toccati i minimi storici, e sono saliti del 75% in confronto al 2019. Sempre secondo quanto riportato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, i flussi di Ide diretti ai Paesi del G20 non-Ocse hanno registrato un aumento del 12%, quando le uscite sono salite del 24%. Guardando ai singoli Paesi, a livello globale, la Cina è stata il maggiore destinatario di Ide, seguita dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Gli Usa sono stati la prima fonte di Ide, seguiti da Giappone e Germania.

A cura della redazione de Il Sole 24 Ore

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