Le banche Ue resistenti alla crisi ma riserve restino considerevoli
Secondo il Fondo monetario internazionale, gli stress test a cui sono state sottoposte delle banche dell’Unione europea hanno dimostrato che gli istituti reggono anche in una situazione economica avversa
Le banche europee, secondo i risultati degli stress test Eba del luglio scorso, rimangono resilienti anche in uno scenario macroeconomico avverso.
Ad ogni modo, esiste un rischio insolvenze con il venire meno dei regimi di garanzia pubblica e questo, unito al riconoscimento completo delle perdite su crediti e a un'eventuale correzione dei valori delle attività (soprattutto nei mercati immobiliari), potrebbe incidere sul capitale bancario. Per questi motivi, le banche europee devono “mantenere riserve considerevoli e le autorità di vigilanza devono continuare a garantire che il riconoscimento delle perdite sia sufficientemente lungimirante e che i livelli di accantonamento siano adeguati”.
Così il Fondo monetario internazionale in un rapporto sull’area euro, nel quale l’istituzione internazionale ha anche colto l’occasione per sottolineare che “una spinta rinnovata per il completamento dell'Unione bancaria è cruciale. Ulteriori miglioramenti nella vigilanza e nella risoluzione delle banche sono essenziali per creare un vero mercato unico per i servizi bancari in Europa, sostenuto in ultima analisi da un'assicurazione europea comune dei depositi”.
Secondo il Fmi, “ciò aiuterebbe le banche europee a rispondere in modo efficiente alle sfide strutturali della bassa redditività e dell'accelerazione della digitalizzazione, migliorando nel contempo la condivisione del rischio transfrontaliero”.
A cura della redazione de Il Sole 24 Ore
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