Sostenibilità, digitale e criptovalute. Ecco come investono i Millennials
Hanno una visione diversa da quella delle generazioni precedenti. E grazie a una maggior consapevolezza nell’uso delle tecnologie, optano spesso per le forme più evolute di consulenza, come i robo-advisor, o per strumenti come le criptovalute e i Non Fungible Token (NFT). Hanno anche un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. Ma riguardo ai rischi…
I Millennials (nati negli anni Ottanta e Novanta), consumatori nativi digitali e più attenti alle questioni ambientali e sociali, hanno una visione degli investimenti completamente diversa rispetto a quella delle generazioni precedenti. Ed esprimono anche in questo comparto la necessità di avere a disposizione servizi digitali sempre più innovativi e strumenti finanziari attenti al sociale e al cambiamento climatico. Ecco un breve identikit del giovane investitore così come emerge dalle ultime indagini sul rapporto tra i nati dal 1980 e il denaro.
I settori di interesse
Digitale e sostenibilità sono i trend su cui si concentrano gli investimenti dei Millennials, replicando gli interessi e le esigenze della vita di tutti i giorni. Prima di scegliere dove allocare i risparmi, infatti, esaminano con più attenzione il rispetto da parte delle società dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) e l’attuazione di pratiche responsabili. E avendo una maggior consapevolezza dell’uso delle tecnologie rispetto alle generazioni passate optano spesso per le forme più evolute e digitali di consulenza, come ad esempio i robo-advisor, software per una gestione autonoma e da remoto del patrimonio, dove il tradizionale intervento del consulente è ridotto al minimo.
Inoltre, dimostrano un particolare interesse anche per strumenti come le criptovalute (Bitcoin ed Ethereum in primis) e verso nuove tendenze come i Non Fungible Token (NFT), che stanno riscuotendo un grande successo negli ultimi mesi. Si tratta di certificati che attestano l'autenticità, l'unicità e la proprietà di un oggetto digitale come ad esempio un’opera d’arte, un video, ma anche un tweet o un meme (leggi articolo "La crypto-art: l’ultima tendenza del collezionismo internazionale").
Come investono
Questa generazione di giovani, diventati maggiorenni durante la crisi finanziaria del 2008-2009, ha un’esposizione più cauta rispetto al passato. Sceglie, infatti, di investire principalmente per generare reddito aggiuntivo rispetto alle entrate mensili fisse e si preoccupa delle modalità per poter integrare la pensione appena trova il primo posto di lavoro. Il tutto però, con una bassa propensione al rischio, prediligendo investimenti con rendimenti più bassi ma a fronte di una maggiore sicurezza.
Utilizzando smartphone, social network e web, inoltre, i Millennials tendono a essere più informati e consapevoli in merito alla gestione dei loro risparmi. Nonostante ciò, la consulenza finanziaria resta cruciale, soprattutto se riesce a essere integrata con strumenti digitali, caratterizzati da alti livelli di personalizzazione, che permettano ai giovani di gestire al meglio il patrimonio da remoto.
Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sulle pagine web raggiungibili da questo indirizzo https://www.deutsche-bank.it/news/detail/dbmagazine sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili: tuttavia il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Gli articoli, le ricerche e gli studi pubblicati rappresentano esclusivamente le opinioni e i punti di vista dei relativi autori: esse non riflettono necessariamente le opinioni di Deutsche Bank S.p.A. né di qualsiasi società controllata o consociata del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Né l’autore né il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. possono essere ritenuti responsabili per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione, tranne per quanto è previsto dalla normativa applicabile. Il Gruppo Deutsche Bank S.p.A cercherà in tutti i modi di evitare la pubblicazione di informazioni erronee ed affermazioni che possano in alcun modo essere considerate lesive di diritti di terzi. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, nè come giudizi da parte del Gruppo Deutsche Bank S.p.A. sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta.
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Hanno una visione diversa da quella delle generazioni precedenti. E grazie a una maggior consapevolezza nell’uso delle tecnologie, optano spesso per le forme più evolute di consulenza, come i robo-advisor, o per strumenti come le criptovalute e i Non Fungible Token (NFT). Hanno anche un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. Ma riguardo ai rischi…
I Millennials (nati negli anni Ottanta e Novanta), consumatori nativi digitali e più attenti alle questioni ambientali e sociali, hanno una visione degli investimenti completamente diversa rispetto a quella delle generazioni precedenti. Ed esprimono anche in questo comparto la necessità di avere a disposizione servizi digitali sempre più innovativi e strumenti finanziari attenti al sociale e al cambiamento climatico. Ecco un breve identikit del giovane investitore così come emerge dalle ultime indagini sul rapporto tra i nati dal 1980 e il denaro.
I settori di interesse
Digitale e sostenibilità sono i trend su cui si concentrano gli investimenti dei Millennials, replicando gli interessi e le esigenze della vita di tutti i giorni. Prima di scegliere dove allocare i risparmi, infatti, esaminano con più attenzione il rispetto da parte delle società dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) e l’attuazione di pratiche responsabili. E avendo una maggior consapevolezza dell’uso delle tecnologie rispetto alle generazioni passate optano spesso per le forme più evolute e digitali di consulenza, come ad esempio i robo-advisor, software per una gestione autonoma e da remoto del patrimonio, dove il tradizionale intervento del consulente è ridotto al minimo.
Inoltre, dimostrano un particolare interesse anche per strumenti come le criptovalute (Bitcoin ed Ethereum in primis) e verso nuove tendenze come i Non Fungible Token (NFT), che stanno riscuotendo un grande successo negli ultimi mesi. Si tratta di certificati che attestano l'autenticità, l'unicità e la proprietà di un oggetto digitale come ad esempio un’opera d’arte, un video, ma anche un tweet o un meme (leggi articolo "La crypto-art: l’ultima tendenza del collezionismo internazionale").
Come investono
Questa generazione di giovani, diventati maggiorenni durante la crisi finanziaria del 2008-2009, ha un’esposizione più cauta rispetto al passato. Sceglie, infatti, di investire principalmente per generare reddito aggiuntivo rispetto alle entrate mensili fisse e si preoccupa delle modalità per poter integrare la pensione appena trova il primo posto di lavoro. Il tutto però, con una bassa propensione al rischio, prediligendo investimenti con rendimenti più bassi ma a fronte di una maggiore sicurezza.
Utilizzando smartphone, social network e web, inoltre, i Millennials tendono a essere più informati e consapevoli in merito alla gestione dei loro risparmi. Nonostante ciò, la consulenza finanziaria resta cruciale, soprattutto se riesce a essere integrata con strumenti digitali, caratterizzati da alti livelli di personalizzazione, che permettano ai giovani di gestire al meglio il patrimonio da remoto.
A cura di OFNetwork
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