Db Magazine March 8, 2024

Nel 2024 niente contributi delle banche al Fondo di risoluzione unico Ue

Il Fondo ha già raggiunto l’obiettivo dell’1% dei depositi bancari garantiti, pari a 78 miliardi di euro.

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Nel 2024 le banche non dovranno versare alcun contributo al Fondo di risoluzione unico dell’Unione europea.

Dopo il completamento dell’esercizio di verifica del livello-obiettivo, il Single Resolution Board (autorità Ue per la risoluzione bancaria) ha indicato che i mezzi finanziari disponibili nel Fondo (Srf) al 31 dicembre 2023 rappresentavano 78 miliardi di euro e hanno, quindi, raggiunto il livello-obiettivo di almeno l’1% dei depositi garantiti.
Tale importo comprende il sostanziale ritorno economico positivo ottenuto sui conti liquidità e sugli investimenti nel corso del 2023.

Il presidente Srb, Dominique Laboureix, ha indicato che aver raggiunto l’obiettivo significa avere a disposizione “un sostanziale fondo di crisi da utilizzare in caso di necessità. Ciò significa anche che, nel 2024, non raccoglieremo contributi dalle banche, a meno che non siano utilizzati per sostenere una risoluzione efficace nel corso dell’anno”.

Di conseguenza, nel 2024 non verranno riscossi contributi annuali regolari dalle banche. I contributi verranno riscossi solo in caso di circostanze specifiche o azioni di risoluzione che comportano il ricorso al fondo unico di risoluzione.

Dal primo gennaio 2016 le banche sono state chiamate a contribuire al Fondo di risoluzione unico con contribuzioni annuali ex-ante sulla base di un piano di versamenti distribuito in otto anni (il periodo transitorio andava dal 2016 al 2023).

A cura de Il Sole 24 Ore