db Magazine June 14, 2024

Imprese ottimiste sull’intelligenza artificiale ma mancano le competenze

Secondo una indagine realizzata da ManpowerGroup Italia, il 72% dei datori di lavoro ritiene che impatterà positivamente sul business ma il 78% teme sulla formazione dei dipendenti.

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L’intelligenza artificiale è vista positivamente dalle imprese, anche se mancano ancora le competenze adatte per gestirla.
Il 72% dei datori di lavoro ritiene che l’AI impatterà positivamente sul proprio business e il 55% prevede benefici anche in termini occupazionali.

Tuttavia, la grande maggioranza (81%) concorda sul fatto che i progressi dell’AI richiederanno nuovi talenti e nuovi modi di lavorare, e il 78% teme di non riuscire a formare i dipendenti abbastanza velocemente per stare al passo con gli sviluppi tecnologici nei prossimi tre anni.

Sono i risultati di una indagine realizzata da ManpowerGroup Italia, secondo la quale, inoltre, la rapidità con cui le innovazioni si affacciano sul mondo del lavoro rende sempre più complesso per larga parte delle aziende (80%) pianificare il fabbisogno futuro di talenti.
E le lavoratrici (51%) e il personale operativo (43%) esprimono le maggiori preoccupazioni e perplessità circa l'impiego dell'AI.

I dati evidenziano un grande entusiasmo per le innovazioni. Tuttavia, è cruciale che l’adozione dell’AI e le trasformazioni derivanti dalla transizione green siano accompagnate da strategie di formazione e supporto adeguate, per garantire che tutti i lavoratori possano beneficiare di questi cambiamenti e acquisire le competenze necessarie per essere parte attiva nel processo”, ha commentato Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup Italia.

A cura de Il Sole 24 Ore