db Magazine October 16, 2024

Nel primo semestre 2024 salgono ancora le esportazioni dell’oreficeria italiana

Le esportazioni del comparto hanno fatto registrare un aumento del +42,1%, per un totale di 7.892 milioni di euro.

Secondo il Centro Studi di Confindustria Federorafi su dati Istat, nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2024 il settore orafo argentiero-gioielliero sui mercati internazionali ha assistito a una prosecuzione dei trend emersi nell’ultimo trimestre dello scorso anno e nel primo trimestre del 2024.

dbmagazine-export-oreficeria-italiana

Si conferma dinamico l’export italiano del settore orafo argentiero-gioielliero. Nel primo semestre 2024 è continuato il buon andamento già emerso a fine 2023: le esportazioni del comparto hanno fatto registrare un aumento del +42,1%, per un totale di 7.892 milioni di euro e il saldo commerciale è risultato pari a 6.771 milioni di euro, in aumento del +65,2%.

A livello trimestrale, tuttavia, si è assistito a un lieve rallentamento della crescita delle esportazioni, che dal +46,9% del periodo gennaio-marzo 2024 è passato al +38,0% del secondo trimestre dell’anno in corso.

In base alle elaborazioni effettuate dal Centro Studi di Confindustria Federorafi su dati Istat, che hanno estrapolato i numeri del comparto, tali tendenze - con buona probabilità - si protrarranno anche nella seconda parte del 2024.

Esaminando i mercati di sbocco dei prodotti italiani, l’Unione europea ha mostrato una crescita media meno vivace di quella settoriale e non va oltre al +10,5%, assorbendo il 20,1% dell’export italiano.

Allo stesso tempo, l’area extra-Ue, con un’incidenza pari al 79,9% del totale, ha presentato una variazione media del +53,1%, di oltre 10 punti percentuali sopra media, grazie soprattutto al “boom” di richiesta arrivato nel periodo dalla Turchia (+42,1%).

Esaminando i singoli Paesi, gli Emirati Arabi Uniti hanno visto una crescita del +12,2%, mentre sono state in calo le esportazioni verso la Svizzera, la Francia, la Germania e Hong Kong. Tra i Paesi con segno positivo, invece, Regno Unito, Spagna, Giappone e Cina.

A cura de Il Sole 24 Ore