Per Moody’s nessun Paese nel G20 andrà in recessione nel 2022 e 2023

Pur avendo abbassato le stime di crescita dell'economia mondiale per quest'anno e il prossimo, Moody's “attualmente non prevede una recessione per nessuno dei Paesi del G20 nel 2022 o 2023, con l'eccezione della Russia”. È quanto ha affermato Madhavi Bokil, senior vice president/Csr dell’agenzia di rating, commentando l’Outlook di maggio di Moody's Investors Service, secondo il quale le economie “stanno tornando a una normalità post-pandemica”.

Stando al rapporto, “i prossimi mesi saranno cruciali” in quanto “ci sono vari rischi che potrebbero minare ulteriormente l'outlook economico, comprese ulteriori pressioni al rialzo sui prezzi delle materie prime, turbolenze di più lunga durata dalla supply chain e rallentamenti più ampi del previsto in Cina”.

L’attenzione è rivolta anche e soprattutto alle azioni delle banche centrali. Infatti, secondo Moody's, “una stretta monetaria aggressiva, alla luce di un disancoramento delle aspettative sull'inflazione nel lungo termine, potrebbe diventare un catalizzatore per una recessione”.

In questo quadro, Moody's ha appunto tagliato le stime di crescita globale per il 2022 e il 2023, aspettandosi che il Pil delle economie avanzate crescerà del 2,6% nel 2022, contro il +3,2% stimato nel marzo scorso, e i mercati emergenti cresceranno del 3,8%, contro la precedente previsione per +4,2%.

Come si legge nel report, le economie del G20 complessivamente cresceranno quest'anno del 3,1%, contro il +5,9% del 2021 e il +3,6% stimato a marzo.

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