db Magazine July 27, 2023

Nel 2022 le frodi creditizie sono aumentate del 20%

Secondo l’indagine di Crif, lo scorso anno sono stati superati i 34.300 casi, con un valore economico generale che è cresciuto del 6,3% a 132 milioni di euro-

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Le frodi creditizie realizzate tramite furto d’identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni, sono aumentate nel 2022 del 20% rispetto all’anno precedente, superando i 34.300 casi.

È quanto emerge dall’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit, secondo il quale i casi registrati hanno visto il valore economico generale crescere del 6,3% in confronto al 2021.

Il danno stimato ha raggiunto complessivamente i 132 milioni di euro, in aumento rispetto al 2021, anche se al numero maggiore di casi è corrisposta una contemporanea diminuzione dell'importo medio frodato, che si è attestato a 3.850 euro (-11,3% rispetto all’anno precedente).

L’aumento delle frodi può essere attribuito all'evoluzione delle tecniche utilizzate dalle organizzazioni criminali, che sono diventate sempre più sofisticate e difficili da rilevare. Nel 2022 i casi sono cresciuti, e non solo in Italia: secondo la Federal Trade Commission sono cresciute del +30% negli Stati Uniti, mentre nel Regno Unito, secondo CIFAS, l’incremento è stato del +23%. In poche parole, non bisogna abbassare la guardia perché l’uso frequente dell’e-commerce, l’accelerazione nell’utilizzo delle carte di pagamento e la digitalizzazione di molti processi possono aumentare i rischi di furto di identità”, ha commentato Beatrice Rubini, Executive Director della linea Mister Credit di CRIF.  

Dall’Osservatorio è emerso inoltre che i casi di frode con un importo inferiore ai 1.500 euro hanno rappresentato la maggioranza dei casi con il 38,8% del totale, in aumento del +46% rispetto al 2021. Si tratta di un trend già osservato nel 2021.

Di contro, si è registrato un notevole decremento dei casi di frode con importi nella fascia 5.000-10.000 euro, che sono passati dal 14% al 7,5% del totale (-46,2%) e sono diminuiti notevolmente anche i casi con importo superiore ai 10.000 euro con un -30,4% sul totale rispetto al 2021.

A cura de Il Sole 24 Ore