db Premium Magazine October 5, 2023

Una donna, una bicicletta e sessant’anni di storia

La prima donna a partecipare al Giro d’Italia è la protagonista del romanzo di Simona Baldelli “Alfonsina e la strada”.

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Con molta probabilità quello di Alfonsina Strada è un nome che capiterà di incontrare nel corso del prossimo anno, dal momento che il 2024 segnerà un anniversario molto particolare: un secolo dalla sua partecipazione - come prima e unica donna - al Giro d’Italia. Un’anticipatrice del ciclismo femminile, ma anche molto altro, testimone dell’evolversi di tempi e costumi e personalità atipica, insofferente a schemi e pregiudizi.

Nel 1924 il Giro d'Italia rischiava di non partire. Gli organizzatori non erano in grado di far fronte alle richieste economiche delle squadre e queste risposero con una diserzione in massa. Celebri campioni come Girardengo, Brunero, Bottecchia non avrebbero gareggiato; gli atleti dovevano iscriversi a titolo personale e la corsa rischiava di passare inosservata, con grave danno per gli sponsor. Occorreva qualcosa di eclatante, e si decise di accogliere la richiesta di una donna di trentatré anni che insisteva da tempo per partecipare: si trattava di Alfonsina Strada, che aveva già affrontato due Giri di Lombardia. Il tracciato della competizione attraversava la penisola per oltre 3.000 chilometri; gli iscritti furono 108, al via se ne presentarono novanta, tra cui Alfonsina. Solo in trenta completarono la gara.

A raccontarne la sua vicenda è il libro di Simona Baldelli “Alfonsina e la strada”, edito da Sellerio. Una storia che non riguarda però unicamente il mondo dello sport e del ciclismo, ma che si allarga alla vivida descrizione di ambienti, modi di vita e situazioni dell’Italia della prima metà del secolo scorso. Il romanzo racconta infatti la storia di Alfonsina dai tempi duri e affamati di Fossamarcia nei pressi di Bologna, dove nacque nel 1891, fino al 13 settembre del 1959, giorno della sua morte. Nel mezzo, due guerre mondiali, la Marcia su Roma cui prese parte uno dei suoi fratelli, D’Annunzio che le regalò una stella d’oro, Mussolini che volle darle un’onorificenza da lei mai ritirata, una medaglia che la zarina Alessandra le appuntò personalmente al petto. E poi gli anni passati a esibirsi nei circhi d’Europa e due matrimoni (di cui il primo a 14 anni, unico modo per andarsene di casa e di sfuggire ai genitori che volevano impedirle di gareggiare). Dalla povertà, alla fama, fino all’oblio. Alfonsina, pioniera della parificazione tra sport maschile e femminile, è un personaggio a tutto tondo, di cui Simona Baldelli ha trovato lo sguardo e la voce per trasformare la sua epopea in un romanzo attento alle verità della Storia e sensibile alle sfumature dei sentimenti.


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