CIO View October 7, 2024

CIO Chartbook Europa | Ottobre 2024

Outlook macroeconomico, Obbligazionario, Azionario, Materie prime e Valute.

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Temi del mese

Macro:
Gli indici dei direttori degli acquisti (PMI) preliminari di settembre hanno messo in luce la divergenza tra gli ultimi dati degli Stati Uniti e dell’Eurozona: se nell’Area Euro l’indice composito è tornato in contrazione (48,9) per la prima volta in sette mesi, il corrispondente indice statunitense è rimasto ad un robusto 54,4 e mantenuto la soglia dei 54 punti per il quinto mese di fila. Coerentemente, la possibilità che gli Stati Uniti evitino una recessione è aumentata, alimentata anche dalle dichiarazioni dei membri della Fed per cui ci saranno ulteriori tagli dei tassi di interesse. In Eurozona, i dati deboli hanno spinto il mercato ad anticipare più tagli dei tassi e in maniera più rapida da parte della BCE. 

Obbligazionario: I numeri fiacchi sul fronte macroeconomico dell’Eurozona (soprattutto in Germania e in Francia) e le maggiori aspettative del mercato sui tagli dei tassi della BCE hanno contribuito alla discesa dei rendimenti sulle brevi scadenze. Gli investitori stanno ora prestando attenzione agli sviluppi dei deficit governativi. Anche se di recente lo spread francese e del Belgio rispetto al Bund si sono allargati, i differenziali di rendimento dei restanti Paesi dell’area si sono ristretti. A settembre, gli spread di credito societari sono rimasti bassi sia sul segmento Investment Grade (IG) che High Yield (HY) e sono variati di poco rispetto ad agosto nonostante il deterioramento dei dati macroeconomici. 

Azionario: Dopo che, nella sua prima fase, settembre si è confermato come un mese complicato, successivamente i mercati azionari hanno recuperato terreno dopo il minimo inziale grazie all’ottimismo di un soft landing degli Stati Uniti. L’idea che l’attuale fase espansiva del ciclo economico possa proseguire, insieme al taglio dei tassi da 50 pb della Fed, ha spinto diversi indici azionari sui massimi storici, tra cui il DAX e l’S&P 500. Le dinamiche recenti del mercato ci inducono a preferire ancora il nostro approccio “barbell” sulle capitalizzazioni di mercato, investendo nei suoi estremi per cogliere, da una parte, la crescita secolare degli utili e la solidità di bilancio della Large e Mega Cap, dall’altra, le valutazioni contenute e la ciclicità degli utili delle società Small e Mid Cap che sono più sensibili ai tassi di interesse. 

Materie prime e FX: Per un breve periodo, il prezzo del petrolio è sceso al di sotto dei USD 70 al barile all’inizio di settembre ma dopodiché l’escalation delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e le ingenti manovre annunciate della banca centrale cinese hanno fatto risalire le quotazioni del greggio. L’oro ha raggiunto nuovi massimi storici e continua ad essere supportato dalle aspettative di ulteriori tagli dei tassi delle Banche Centrali e dai rischi geopolitici. 

Fonte: Deutsche Bank AG. Dati ad ottobre 2024                                                                                                                                                     

Outlook macro

Outlook

  • L’economia degli Stati Uniti è ancora solida e il ritmo di crescita del Q2 pari al 3% annualizzato è stato trainato dai consumi. Crediamo che la crescita sia destinata a moderarsi prima di riprendere slancio l’anno prossimo aiutata sia dai solidi consumi privati ma anche dai buoni livelli di spesa per gli investimenti e un deficit pubblico notevole. Prevediamo una crescita del PIL del 2,4% nel 2024 e dell’1,7% nel 2025.
  • Dopo essere salita nel corso del Q1, l’inflazione headline a luglio si è portata sotto il 3%. Nei mesi più recenti la crescita dei prezzi mensile si è ridotta parecchio e crediamo che l’anno prossimo l’inflazione si mantenga in media al 2,3%. Prevediamo che la Fed inizi il proprio ciclo di allentamento monetario a settembre con un taglio da 25 pb. Successivamente, anticipiamo altri cinque tagli dei tassi della stessa entità entro la fine del Q3 2025. Fattori strutturali quali il deficit pubblico cospicuo e fattori ciclici (tra cui la riaccelerazione dell’economia) dovrebbero mantenere i rendimenti a lunga scadenza elevati.
  • In Eurozona la crescita reale del PIL è stata dello 0,2% QoQ nel Q2, scendendo dallo 0,3% del Q1. I dati recenti indicano che il ritmo di crescita non dovrebbe migliorare parecchio. Tuttavia, il tasso di disoccupazione ha toccato il livello più basso dall’inizio della serie a metà degli anni 90 raggiungendo il 6,4%. Alla luce di questa robustezza del mercato del lavoro i consumi privati dovrebbero essere il fulcro della crescita economica dell’area, che prevediamo allo 0,7% nel 2024 e all’1,0% nel 2025. Nel complesso, il potenziale di crescita dell’Eurozona rimane contenuto e non dovrebbe consentire tassi più elevati di espansione.
  • Sul fronte inflattivo, la crescita dei prezzi headline ha toccato il 2,2% ad agosto, il tasso più basso in tre anni. La crescita dei salari negoziati è scesa lievemente, un fattore che dovrebbe allentare l’inflazione derivante dai salari reali ma supportare al contempo i consumi. Le pressioni sottostanti l’aumento dei prezzi stanno diminuendo. Prevediamo che l’inflazione si stabilizzi in media al 2,3% l’anno prossimo e che la BCE riduca il costo del denaro fino al 2,5% entro settembre 2025.
  • In Giappone la crescita del PIL è passata da una contrazione dello -0,6% nel Q1 ad un’espansione dello 0,8% nel Q2. I consumi privati – che costituiscono più della metà dell’economia – sono saliti per la prima volta negli ultimi cinque trimestri dopo che le negoziazioni salariali di primavera hanno portato al maggior incremento delle paghe degli ultimi trent’anni. L’inflazione, per il terzo mese consecutivo, si è attestata al 2,8% a luglio. Nel 2025 prevediamo che l’inflazione scenda in media al 2,0% e la crescita del PIL si stabilizzi all’1,2%. La BoJ dovrebbe alzare nuovamente i tassi di interesse con cautela dallo 0,25% attuale allo 0,75% nell’arco dei prossimi dodici mesi.
  • In Cina l’economia ha visto un’espansione del 4,7% YoY durante il Q2, in rallentamento dal 5,3% del Q1. L’economia rimane nel complesso robusta ma non mancano segnali debolezza. Le vendite al dettaglio sono cresciute del 2,7% YoY durante il mese di luglio, un ritmo decisamente inferiore a quello a doppia cifra registrato nei quindici anni precedenti la pandemia. Prevediamo una crescita del PIL del 4,8% nel 2024 e del 4,4% nel 2025 e un’inflazione in media all’1,7% durante il 2025.

Previsioni

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*Consensus di Bloomberg.

1 Per gli USA, la crescita del PIL (Q4/Q4 %) è pari a 1,5% nel 2024 e a 2,1% nel 2025. 2 Tasso di disoccupazione urbana (fine periodo), non confrontabile con i dati di consenso. 3 Il deficit fiscale cinese di riferisce al saldo di bilancio aumentato (definizione più ampia) del FMI. Non confrontabile con i dati di consenso.
Fonte: Deutsche Bank AG, Bloomberg Finance L.P. Dati al 5 settembre 2024.